L’heure exquise,
esperimento dal risultato incerto per un numero variabile di persone e una torta,
2016, tecnica mista su 175 g di farina, ½ bustina di lievito in polvere, 175 g di burro, 175 g di zucchero semolato e 3 uova (intere), 18x18 cm
Possibilità
Attesa
Uno dei quattro non si siede
Non si siedono nemmeno gli altri tre
Uno dei quattro non si siede perché non capisce le indicazioni scritte sul bigliettino
Uno dei quattro si siede solo dopo che si sono seduti gli altri
X X X Si siedono tutti e attendono
X X Si siedono e si guardano curiosi
X X X Si siedono e, rotto l’iniziale imbarazzo, si presentano
Uno dei quattro se ne va subito perché è disobbediente a prescindere
Uno (o più) dei quattro si sente a disagio
Uno (o più) dei quattro si sente a proprio agio
Uno (o più) dei quattro è impaziente
X Uno dei quattro si sente privilegiato per esser stato scelto
Uno (o più) dei quattro è entusiasta
Uno dei quattro si alza e se ne va poiché non ha tempo da perdere
Uno dei quattro è ripiegato sul proprio smartphone
X Uno dei quattro non parla e si guarda molto intorno
Non parla nessuno
Non parlano in due
Non parlano in tre
Uno dei quattro parla da solo e tanto
X Uno dei quattro si alza e se ne va perché si annoia
X X Uno dei quattro vorrebbe andarsene ma vuol esser cortese e non osa
Non mi rivolgono parola
Uno dei quattro si alza e se ne va perché interessato alla mostra
Uno dei quattro si alza e se ne va perché qualcuno lo chiama
X X X Uno (o più) dei quattro è molto cordiale
X Uno dei quattro è curioso e fa molte domande
Uno dei quattro si alza e se ne va con la scusa di andare in bagno
Uno dei quattro va in bagno e poi torna
Uno dei quattro non ascolta
X X C’è un clima familiare
C’è un clima distaccato
C’è un clima di tensione
Due litigano
Uno (o più) dei quattro si interroga sul valore delle relazioni spontanee e impreviste
Uno dei quattro si alza e se ne va perché diabetico
Uno dei quattro si alza e se ne va perché allergico ai latticini
Uno dei quattro detesta i lamponi ma non sa come dirlo
Si parla vagamente del meteo
Si parla della fine del possibile e dell’inizio dell’impossibile
Uno dei quattro si mangia nervosamente le pellicine
Uno dei quattro viene compassionevolmente ad aiutarmi
Si parla della differenza tra tempo cronologico e tempo umano
Uno dei quattro sbadiglia
X X X X Si parla della vittoria di Donald Trump
X X X Si parla dei terremoti
Si parla di relazioni umane non utilitaristiche
Uno dei quattro ha molta fame e non vede l’ora di mangiare la torta
X X Uno dei quattro mi chiede perplesso il senso di questo esperimento e non si sente soddisfatto dalla mia risposta evasiva
Uno dei quattro si alza per curiosare
Uno (o più) dei quattro mi chiede quanto ancora ci sia da aspettare
X Uno dei quattro vorrebbe chiedere ma non osa
Uno (o più) dei quattro si chiede se è arte questa
Uno dei quattro è inorridito
Uno dei quattro parla solo di sé
A uno dei quattro fa male una scarpa
Uno (o più e io stessa) dei quattro non sopporta più la musica
Uno dei quattro mi chiede di interrompere la musica
Uno dei quattro si alza e la interrompe lanciando il pc contro la parete
Uno dei quattro mi chiede che musica sia perché gli piace particolarmente
X X A uno dei quattro sembra un’idiozia lo star seduti ad aspettare
Uno dei quattro ha una salivazione traboccante
La torta
Uno dei quattro si infuria e se ne va
X Uno dei quattro resta immobile per altri 30 minuti fissando la torta
Uno dei quattro non riesce a leggere la scritta sulla torta perché ha dimenticato gli occhiali a casa
Uno dei quattro ride e se ne va
La gente intorno si astiene dal reagire
Uno dei quattro attende un miracolo qualunque
X X Uno dei quattro soppesa in silenzio le azioni possibili
Uno dei quattro sente di non aver scelta
X X X X Tra i quattro, nasce un dibattito sul da farsi
Uno dei quattro pensa che io sia sadica *
Uno dei quattro mi insulta *
Uno dei quattro mi prende a schiaffi *
Uno dei quattro mi tira la torta in faccia*
Uno dei quattro tira la torta in faccia a qualcun altro*
Uno dei quattro si tira la torta in faccia *
Uno dei quattro assaggia la panna
Uno dei quattro viene isolato per la propria scelta
La gente intorno è solidale ai quattro
A uno dei quattro sembra di aver capito che si tratti di promesse non mantenute
X A uno dei quattro sembra di aver capito che le opere d’arte, anche se sono torte, non vadano toccate
Uno dei quattro ritiene sia giusto toccare le opere d’arte, soprattutto se sono torte
Uno dei quattro si prende la responsabilità per gli altri e taglia la torta
Ognuno si taglia la propria fetta di torta e se la mangia
Uno dei quattro distribuisce la torta agli altri
X X Uno dei quattro la offre a tutti i presenti in sala
X Uno dei quattro si sente stanco
X Uno dei quattro si domanda quanto il contesto incida sui comportamenti
Uno dei quattro pensa a chi muore di fame e agli sprechi alimentari
Uno dei quattro pensa al fallimento del sistema capitalistico
X Uno dei quattro non ha capito
Uno dei quattro pensa che la torta sia avvelenata
X X X La gente intorno dà consigli
A uno dei quattro sembra di aver capito che infrangere divieti possa mettere in discussione i fondamenti di una cultura
X X Uno dei quattro ritiene sia giusto infrangere divieti stupidi
Per uno dei quattro è indifferente capire
Uno dei quattro pensa ad un amore passato, tanto travolgente e pieno di promesse all’inizio, quanto finto alla fine
La gente intorno se ne va atterrita
Uno dei quattro pensa alla fiducia e a tutte le persone che ogni giorno vengono ingannate
Uno dei quattro pensa alle promesse di progresso che non si sono avverate
Uno dei quattro rinuncia al proprio desiderio e si accontenta dell’esperienza fatta
La gente intorno sente di non poter far nulla e guarda passiva
X X X Uno dei quattro pensa che se tutto sembra possibile allora più niente è reale
X Uno dei quattro pensa che la realtà sia piena di limiti
Uno dei quattro pensa che l’evoluzione dell’essere umano sia legata alla profonda ricerca di ciò che tali limiti rendono possibile
X Uno dei quattro pensa all’utilità dell’inutile
La gente intorno si lancia sulla torta
Uno dei quattro pensa che l’interruzione di meccanismi minimi come questo sia importante per alimentare l’autonomia del pensiero
Uno dei quattro si sente esausto
Uno dei quattro grida, come atto di rivendicazione del proprio essere-fare
Uno dei quattro ritiene che un simile esperimento sia futile, se confrontato ai problemi mondiali
Uno dei quattro pensa che un’azione come questa, per quanto confinata localmente e ristretta, possa avere conseguenze sul resto dell’umanità
Uno dei quattro si chiede come sarà la società tra 200 anni e non trova risposta
Uno dei quattro dorme e sogna di mangiare la torta
Qualcuno prende la torta e scappa
Uno dei quattro si chiede da dove sorgerà il sole
X La gente intorno non capisce
X X La gente intorno capisce molto bene
Applausi
Fuga
X X X X uno dei quattro
* nota al testo "questo è quanto paventavamo tutti!"
Cosa è successo (dalla mia postazione)
“Frittelli arte e gruppo Quinto alto presentano una mostra/convegno sul possibile nelle molteplici pratiche artistiche e filosofiche attuali.” Così diceva l’invito e il 12 di novembre 2016, presso Frittelli Arte Contemporanea a Firenze, alle 16,00 circa, con i dovuti ritardi, è iniziato il convegno. Mentre gli abili filosofi si addentravano in differenti letture della tematica proposta- La fine del Possibile, tra l’esausto e l’esaustivo- mentre affrontavano Deleuze e il suo esausto, le perdite di sguardo, di relazioni con l’immagine, le immagini esauste e i social network e tanto altro, io, in un angolo della sala ascoltavo attenta e guardavo le facce di quel pubblico a tratti molto concentrato, a tratti totalmente smarrito. Guardavo con uno scopo preciso: individuare quattro persone da coinvolgere in un esperimento. La scelta è ricaduta sull’acuta filosofa che avevo appena ascoltato, su di un ragazzo dall’aria composta e dalla giacca blu elettrico, su di una ragazza dal volto fresco e sorridente e su di un uomo, filosofo anche lui, dall’aria distinta. Al termine della conferenza li ho prontamente raggiunti per consegnar loro un biglietto dall’aria ambigua, in bilico tra la festa di compleanno cliché e la serietà di una riflessione filosofica, contenente l’invito a sedersi al tavolo ben apparecchiato che avrebbero di lì a poco trovato in una delle sale della galleria.
Ahimè il ragazzo dall’aria composta si è dileguato. La mia scelta quindi si è riversata su di una giovane che si aggirava vaga per la stanza.
I quattro, seduti al tavolo, dopo un iniziale imbarazzo, hanno dato il via a un’animata e apparentemente piacevole conversazione. Dico apparentemente, poiché oltre al brusio della molta gente intorno, la mia postazione leggermente di sbieco non mi permetteva di udirli.
Indossato il grembiule ho tagliato la torta a metà, l’ho abbondantemente farcita con crema di nocciole, vi ho adagiato sopra i lamponi, ho a fatica, ma che gran fatica, montato la panna a mano, vi ho ricoperto la torta facendo attenzione che si creasse una superficie liscia, ho cosparso i lati della torta con granella di nocciole e infine ho guarnito: un’alternanza di riccioli di panna, lamponi e nocciole. Questo processo non è stato del tutto lineare, a conferirgli movimento sono stati gli interventi ravvicinati di curiosi e dispensatori di consigli.
“Non Toccare” è quel che ho scritto col sac à poche e in stile classico al centro della torta.
“Non toccare” è quel che ha dato il via alla seconda parte dell’esperimento.
Con un sorriso sornione mi sono diretta al tavolo, dove i quattro ospiti attendevano rilassati il giusto pasto e vi ho poggiato la torta.
Tra facce dubbiose, risate e commenti è iniziato il dibattito sul da farsi. “Sadica!” si è sentito urlare dalla “platea”. Con gran rispetto e precisione è stata ponderata la scelta. Con grande partecipazione del pubblico intorno e sua altrettanta pressione, i quattro si sono interrogati sul senso dell’ambiguo divieto, riprendendo in mano l’invito e la sua frase: “Se tutto sembra possibile, allora più nulla è reale”. Hanno ipotizzato, hanno preso tempo, c’è chi dice addirittura 40 minuti. Intanto, tra gli astanti serpeggiavano moti di rivoluzione e due ragazze si sono persino spinte a rubare un lampone e una nocciola.
L’uomo distinto, apertamente esausto, ha deciso alfine di andarsene. Un “rivoluzionario” del pubblico, per bisogno di concretezza, ha subito preso il suo posto e, spatola alla mano si è lanciato sulla torta. La spatola si è rotta, imprevisto incalcolato. Sotto lo sguardo interrogante delle tre ospiti rimaste, la torta è stata velocemente tagliata in numerose fette. Le tre, non l’hanno mangiata e con rispetto, hanno a turno abbandonato il tavolo. Nel frattempo, un numero sempre più alto di spettatori ha iniziato a volteggiare intorno al tavolo, intorno alla torta, rivendicando persino il diritto a posate pulite e consigliando, la prossima volta, di bagnarlo il pan di spagna, che è più buono. Della torta poi, non ne è rimasta che qualche briciola.
Note critiche e dati di fatto:
L’heure exquise, opera di Reynaldo Hahn che avrebbe dovuto accompagnare come loop snervante l’intero esperimento, non era udibile; l’avventarsi famelico del pubblico sulla torta ha suscitato in molti perplessità e dispiacere.
Convegno / sabato 12 novembre ore 16 / relatori:
Ubaldo Fadini
Francesco Galluzzi
Maurizio Guerri
Katia Rossi
Mostra / vernissage sabato 12 novembre ore 18, visibile fino al 3 dicembre / artisti:
Massimo Barzagli
Paola Di Bello
Sophie Ko Chkheidze
Carlo Fei
Serena Fineschi
Francesco Lauretta
Franco Menicagli
Paolo Meoni
Giancarlo Norese
Cristina Pancini
Claudio Parrini
Olga Pavlenko
Takashi Yamashita
suoni
collettivo Blutwurst
Crediti fotografici Roberta Perlini e Marina Arienzale
Bibliografia (libri letti e da leggere)
Bauman Zygmut (2003), Il secolo degli spettatori, Bologna, EDB
Benasayag Miguel (2016), Il cervello aumentato, l’uomo diminuito, Trento, Edizioni Centro Studi Erickson S.p.A.
Benasayag Miguel (2016), Oltre le passioni tristi, Milano, Feltrinelli Editore
Benasayag Miguel, Schmit Gérard (2013), L’epoca delle passioni tristi, Milano, Feltrinelli Editore
Benasayag Miguel, Del Rey Angélique (2008), Elogio del conflitto (passi scelti), Napoli, La Scuola di Pitagora editrice
Deleuze Gilles (1992), L’esausto, Roma, Edizioni nottetempo
De Masi Domenico (2005), L’emozione e la regola, l’organizzazione dei gruppi creativi, Milano, Rizzoli
Murgia Michela (2016), Futuro interiore, Torino, Einaudi
Nancy Jean-Luc (2016), La rifondazione della democrazia, essere con singolarità, in Sociologia, rivista quadrimestrale di Scienze Storiche e Sociali
Nancy Jean-Luc (2001), Essere singolare plurale, Torino, Einaudi
Paasilinna Arto (2009), Prigionieri del paradiso, Milano, Iperborea
Philippopoulos- Mihalopoulos Andreas (2015), Spatial Justice, New York, Routledge